Sanremo per la pace con “La Musica che unisce”

Lei, quando entra con il suo violino sul palco, illumina la scena. Lui, con il violino in mano c’è quasi nato. A soli otto anni ha tenuto il primo concerto da solista con orchestra. Due artisti predestinati, fuori dal comune, iper virtuosistici e capaci al tempo stesso di suonare con la massima naturalezza e morbidezza, regalando interpretazioni indimenticabili.

Lei, Ksenia Milas, è russa. Lui, Oleksandr Semchuk, è ucraino.

Sono sposati dal 2009 e sabato 5 marzo, alle 21, apriranno il concerto suonando insieme al Teatro del Casinò con l’Orchestra Sinfonica di Sanremo per lanciare un messaggio di pace.

L’idea è nata la scorsa settimana. La guerra ha toccato profondamente molti componenti dell’Orchestra Sinfonica, abituati a suonare spartiti nati in quelle terre e ad accogliere a Sanremo solisti che provengono da quelle zone. Non c’è nulla di più lontano dalla musica di quello che sta accadendo tra Russia e Ucraina.

“Un’iniziativa importante – dichiara il sindaco Alberto Biancheria cui vanno il mio plauso e il mio sostegno. Da Sanremo, città multiculturale in cui da sempre sono fortemente radicate le due comunità, quella russa e quella ucraina, un messaggio forte che va ad unirsi a milioni di voci che si stanno levando per chiedere la cessazione immediata delle operazioni militari in Ucraina”.

“La guerra è odio e odiosa – spiega Giancarlo De Lorenzo, direttore dell’Orchestra Sinfonica di Sanremo – e il suo germe nasce e si sviluppa nei conflitti quotidiani. Contraddittorio, dialettica, dibattito, sono le parole chiave che l’uomo dovrebbe interiorizzare e vivere ogni istante nel sociale, difendendo le proprie idee certo ma anche rafforzandole o modificandole attraverso il confronto costante e la comprensione dell’altro. Non amo il conflitto in tutte le sue manifestazioni, perché penso che conflitti e guerre siano la negazione del pensiero e quindi dell’uomo. La Musica, assoluto compendio armonico delle antitesi e all’interno della quale vive e si alimenta lo sviluppo delle contrapposizioni e la fusione di esse, si afferma come l’unica arte in grado di ‘superare la materia ed è dunque capace di raggiungere l’essenza delle cose’ come ha concluso Schopenhauer. La musica unisce: unisce le culture, i popoli, le idee in una armonica e perfetta forma di bellezza. E allora sabato ci affidiamo alla musica per lanciare un messaggio di pace dove le parole e la ragione non riescono ancora ad arrivare”.

Un invito a partecipare anche dal cda della Fondazione, attraverso le parole del suo Presidente Filippo Biolè: “La Fondazione Orchestra Sinfonica di Sanremo che ho l’onore di rappresentare, non può esimersi dalla considerazione del dramma che in questi giorni sta colpendo le nostre coscienze. Dramma che non può e non deve lasciare indifferente nessuno di noi. Il concerto che si terrà sabato prossimo al teatro del Casinò non sarà dunque solo intrattenimento ma, soprattutto, un’opportunità per riflettere, attraverso la voce, come sempre vivida e chiara, della Musica: la perfezione dell’arte contrapposta al caos. In un concerto che vedrà significativamente esibirsi, sullo stesso palco, la violinista russa Ksenia Milas con il marito ucraino Oleksandr Semchuk, anche lui al violino. Un connubio melodico, e di uomini e di anime, che parla chiaro di per sé stesso, che supera confini e guerre, che vuole porsi con forza all’insegna della speranza, e della pace”.

Il programma

Ad aprire il concerto “Melodia” scritta da Myroslav Skoryk (uno dei più importanti compositori ucraini del secolo scorso), per un film carico di contenuti simbolici, che ancora oggi viene considerato il manifesto dei partigiani ucraini che combattevano per la propria libertà e i propri principi.

Il film – “Il picco del Passo Alpino” – descrive un dramma universale, quello del conflitto tra fronti contrapposti, attraverso la tragedia personale di una famiglia, all’interno della quale la protagonista appartiene ad esponenti comunisti e il protagonista alle forze partigiane.
Attraverso questa tragica vicenda, il film tocca grandi temi valoriali ed esistenziali quali il patriottismo, il senso di appartenenza, il tradimento.
Anche il luogo dove è ambientato – la montagna – è un elemento altamente simbolico. La sua grandezza e maestosità spaventa, ma solo affrontando le sfide che essa ci impone, si riesce a raggiungere la vetta per avere da lì, una visione più alta, più chiara, più nobile, una visione più universale e pacificata della realtà che ci circonda.

Sul palco per questa esecuzione solo Ksenia Milas e Oleksandr Semchuk, uniti dalla musica e dall’amore. Hanno scelto loro di offrire al pubblico questo brano che rappresenta al meglio il messaggio principale del film: la necessità di dialogo e la pace.

A seguire, i due artisti si uniranno all’Orchestra Sinfonica di Sanremo che eseguirà un programma dedicato al compositore russo Pyotr Ilyich Tchaikovsky: “Il senso infallibile dell’Effetto nel concerto Romantico”.

L’ Orchestra eseguirà il “Concerto per pianoforte e orchestra in si b min n 1 op. 23” e la “Sinfonia n 3 in Re magg op. 29”. Alla direzione Miquel Rodrigo. Al pianoforte Nicolò Cafaro.

Presente sabato anche Croce Rossa Italiana con i volontari del Comitato di Sanremo. La metà dell’incasso sarà devoluta per le attività legate all’emergenza in Ucraina: “Mancanza di acqua, cibo, elettricità e assistenza sanitaria colpiscono centinaia di migliaia di persone. Il tutto, aggravato dalla pandemia di Covid-19 ancora in atto. La Croce Rossa è sul posto da sempre e, dopo quasi 8 anni di conflitto, vista l’escalation delle violenze, ha bisogno di tutto il sostegno possibile. Sono decine di migliaia le persone aiutate ogni giorno attraverso la fornitura di beni di prima necessità, la riparazione di sistemi idrici e l’erogazione di forniture essenziali per gli ospedali. Al fine di garantire la protezione massima dei civili coinvolti, la Croce Rossa continua uno stretto dialogo tra le parti alle quali lanciamo l’appello di rispetto delle norme del DIU, diritto internazionale umanitario. Le necessità sono enormi e, con il vostro aiuto, possiamo fare ancora di più.” (CRI – cri.it/emergenzaucraina).

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